Antonio Baglivo
Antonio
Baglivo
Antonio Baglivo nasce a Casal Velino nel 1951 e attualmente vive e lavora a Bellizzi (SA). Scultore, pittore, incisore, ceramista, è inoltre autore di numerosi libri d’artista: nel 1991 ha realizzato l’opera-libro Albe per le edizioni Terra del fuoco-EtraArte di Napoli, con poesie inedite di Maria Luisa Spaziani, Elio Filippo Accrocca, Gerardo Pedicini, Bianca Maria Frabotta, Antonio Porta. Nel 1997 ha pubblicato l’opera-libro Katakatascia (Artecnica Production A.C., ristampata in una nuova versione nel 2000) e nel 1998 la cartella di xilografie Arsure (Kreis) con testi di Gerardo Pedicini e Paolo Romano. Per le edizioni della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo ha pubblicato i libri Teca Mundi, nel 2003, in collaborazione con Paolo Romano, e Guyot-sotto il pelo dell’acqua, nel 2007, con testi di Andrea Iovino e Mario Lunetta. Ha realizzato cartelle e plaquette in collaborazione con diversi poeti e scrittori tra le quali Sfinire: resi (IBRIDILIBRI, 2008) con testi di Tommaso Ottonieri, Queste parole (IBRIDILIBRI, 2006) e Il sottoscritto e altri scrittori (IBRIDILIBRI, 2006) con testi di Lamberto Pignotti, e Poeti (IBRIDILIBRI, 2009) con poesie di Elio Pecora. Baglivo è inoltre ideatore e curatore della collana di libri illustrati IBRIILIBRI, che sono stati esposti in diverse occasioni, tra cui le due mostre personali intitolate Ibridilibri e tenutesi alla Biblioteca Alessandrina dell’Università La Sapienza di Roma nel 2004 e al Museo Provinciale Irpino, ad Avellino, nel 2009. Le opere della collana nascono dall’incontro dell’artista con poeti e scrittori, e sono interamente realizzate in proprio dall’autore in ogni fase della lavorazione, utilizzando carte povere, ordinarie o riciclate, e carte cotone per le calcografie; la tiratura di questi esemplari è in genere limitata a un numero massimo di trenta copie numerate, distribuite personalmente dai due autori e utilizzate come materiale d’esposizione. La maggior parte di questi lavori sono pezzi unici e quindi opere d'arte non ripetibili, che rappresentano appieno il senso del lavoro dell’artista intorno al libro, come medium estetico, inserito all'interno del suo articolato e complesso percorso artistico. Tra le mostre delle sue opere si segnalano per importanza Katakatascia, al Lavatoio Contumaciale di Roma nel 1997, La forma del libro, alla Biblioteca Nazionale di Napoli nel 2010, e La coda di Narciso, alla Biblioteca Vallicelliana di Roma nel 2010. Attivo anche nel campo della progettazione e della promozione di eventi artistici nel 1977 ha fondato a Salerno il Centro di Documentazione Arte Contemporanea Laboratorio Dadodue, che ha diretto fino al 1992. Ha curato inoltre diversi cataloghi, promuovendo e coordinando numerose rassegne e svariati progetti, tra cui Atlantide-operazione poetica, La pietra dell’acqua, Acquetinte, Dadodautore-Work in progress e la mostra internazionale di libri d’artista In forma di libro a Valva, nel 1988 e nel 1989. Dal 1998 al 2000 ha diretto le attività dell’Archivio/Osservatorio e del Museo Polivalente di Perito. Nel 2000 ha pubblicato il saggio Santini. Atlante di iconografia devozionale del salernitano (Gutemberg) e nel 2009 ha anche pubblicato un romanzo dal titolo Autoritratto di anonimo per le edizioni Kreis di Salerno. Come scultore ha eseguito nel 1999 il monumento in ferro La porta del cielo per il complesso cimiteriale di Baronissi e nel 2002, nell’ambito delle attività di Exposcuola, ha progettato le installazioni permanenti Lo sguardo dell’angelo e Il guardiano dell’acqua, rispettivamente collocate a Valle dell’Angelo (SA) e a Montoro Inferiore (AV).
Per una bibliografia sull'autore si rimanda a Antonio Baglivo, a cura di N. Scontrino, Pontecagnano, ASIR,1988; Antonio Baglivo: 1973-1993. Una presenza attraverso l’arte, a cura di E. Di Grazia e M. Scontrino, Salerno, Murex, 1993; La forma del libro, a cura di M. Giancaspro, Capaccio, Grafica Letizia, 2010.
[Giovanna Lo Monaco]