Attilio Rossi
Attilio
Rossi
Attilio Rossi (Albariate, Milano 1901 - Milano 1994) è stato un pittore, grafico, editore e operatore culturale italiano. Inizia a lavorare nel 1922 come decoratore e poi tipografo e impaginatore. Frequenta la scuola serale dell'Accademia di Brera e la Scuola d'Arte applicata al Castello Sforzesco. Nel 1925-'26 segue le lezioni anche della Scuola del libro, in particolare il corso di decorazione del libro e quello di disegno applicato alle arti grafiche. Nel 1933 fonda «Campo Grafico», ideale proseguimento del Bauhaus di Gropius, con lo scopo di portare nel mondo grafico l'arte moderna e le esperienze delle avanguardie. Lavora, dunque, per contribuire a un rinnovamento della cultura italiana, nella convinzione che la grafica e l'arte moderna debbano procedere insieme, persuasione che peraltro lo mette in contatto con il gruppo di artisti della Galleria del Milione a Milano, dove ritrova Soldati e conosce Ghiringhelli, Reggiani, Licini, Fontana, Bogliardi, Veronesi e altri. Frequenta poi Sinisgalli, Quasimodo, Giolli, Persico, Modiano, Belli (per il quale nel 1935 curerà la grafica del libro KN, Edizioni del Milione). Conosce Carrà e collabora con Valentino Bompiani, che allora aveva appena iniziato la sua attività editoriale. Due anni dopo lascia l'Italia oppressa dalla dittatura fascista e si reca a Buenos Aires, dove comincia a dedicarsi all'attività pittorica con quadri che presentano l'influenza della sua formazione di grafico e risentono della lezione astratta assimilata a Milano. A partire dall'anno successivo, lavora come critico d'arte per la rivista «Sur» di Victoria Ocampo, collaborando inoltre con lo scrittore Eduardo Mallea. Conosce Jorge Luis Borges, Ernesto Sabato e altri scrittori e intellettuali. Nel frattempo inizia a dedicarsi all'organizzazione di mostre ed eventi culturali, tra cui si segnala la prima mostra di arte astratta italiana a Bueons Aires presso la Galleria Moody, dove espongono Fontana, Melotti, D’Errico, Radice, Reggiani, Soldati e Veronesi. Assume la direzione artistica della Casa Editrice Espasa Calpe (1937), impegnandosi in un'intensa attività editoriale con la progettazione di varie collane, tra cui la prima collana economica del paese. Dopo un anno lascia questa casa editrice, entrata nel frattempo sotto il controllo della Spagna di Franco, e fonda l'Editorial Losada, divenendone direttore artistico. Riveste anche il ruolo di grafico e illustra Gas, un giorno d'ottobre dalla mattina a mezzanotte di George Kaiser. L'anno successivo collabora con «Argentina grafica» (organo degli industriali grafici), con i quotidiani «La Nation», «Correo Literario» e con altri giornali. Stringe amicizia con lo scrittore Josè Bergamin, il poeta Rafael Alberti e con Juan Ramòn Jimènez, per il quale cura Platero y yo corredandolo con suoi disegni (1939). Illustra anche, per la sua casa editrice, La donna che se ne andò a cavallo di David Herbert Lawrence (1939), Politica dello spirito di Paul Valéry (1940), Il libro di Cristoforo Colombo di Paul Claudel (1941), I quaderni di Malte Laurids Brigge di Rainer Maria Rilke (1941) e Dialoghi nel libro di George Santayana (1941). Cura la pubblicazione e esegue la copertina di Carlotta en Weimar e illustra Cervantes, Goethe, Freud di Thomas Mann (1943), Canto a me stesso di Walt Withman (1944) e L'uomo che morì di David Herbert Lawrence (1944), oltre a disegnare la sovracoperte per numerosi volumi. Nel 1940 intraprende un lungo viaggio che lo porta in Cile dove conosce Pablo Neruda, e poi in Messico: qua stringe rapporti con Diego Riviera, Frida Kahlo Octavio Paz e gli esuli spagnoli fondatori della rivista «Romance». L'anno successivo, alla galleria Muller di Buenos Aires, realizza la sua prima esposizione con Fontana. Nel 1945 pubblica A la pintura, in collaborazione con Rafael Alberti, che gli dedica una poesia, e nel '48 illustra 20 poemi d'amore di Neruda, mentre due anni dopo pubblica Buenos Aires en tinta de china di Rafael Alberti con centotrenta disegni dello stesso Rossi e con una presentazione di Borges. Ritorna poi definitivamente a Milano e qui si dedica maggiormente all'attività artistica, cominciando a dipingere ripetutamente la Darsena e i Navigli. Conosce e frequenta Birolli e Morlotti, ma non ne segue la linea pittorica; sceglie una dimensione figurativa che rimane estranea a gruppi e tendenze e che lo porta a scontrarsi vivacemente con Alicata sul tema arte e realismo. Oltre ad intensificare la sua attività nel campo dell'organizzazione di eventi culturali, collaborando, ad esempio, alla mostra di Picasso tenutasi nel 1953 al Palazzo Reale di Milano, assume la direzione di «Linea Grafica» (1952). Per questa rivista realizza alcuni volumi/inserti come Una polvere d'anni a Milano di Vittorio Sereni (1953) e In una strada di Firenze di Franco Fortini, oltre a numerose sovraccoperte. Diventa amico e consigliere dell'editore Giunti e conosce Alberto e Arnoldo Mondadori e Elio Vittorini. Nel 1959 lascia «Linea Grafica» e inizia a ridurre il suo impegno nel campo editoriale mentre si intensifica l'attività espositiva della sua opera pittorica. In quello stesso anno comincia a frequentare Quasimodo, con cui più tardi, nel '63, realizza Milano in inchiostro di china (A. Pizzi). L'anno successivo trascorre un periodo a Forte dei Marmi, dove ritrova Carrà, Achille Funi, Roberto Longhi, Francesco Messina, Eugenio Montale. Nel 1962 è invitato alla XXXI Biennale di Venezia. Conosce e diventa amico di Dino Buzzati (1967). A ulteriore testimonianza della sua sensibilità per le interrelazioni tra mondo letterario e delle arti figurative, nel 1984 è invitato alla mostra “Artisti e scrittori” alla rotonda di Besana a Milano (Artisti e scrittori, a cura di Pantani Osvaldo, Allemandi 1984).
Per maggiori informazioni sull'autore si rimanda ai cataloghi Attilio Rossi: Le opere 1933-1994, a cura di Luciano Caramel, Firenze, Giunti, 1996 e Attilio Rossi. La pittura 1935-1944: la condizione umana, a cura di Luciano Caramel, Milano, Silvana, 2006.
[Sandra Zinone]