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Enrico Baj


Enrico

Baj

(Milano 1924 – Vergiate 2003). Dopo una formazione artistica presso l’Accademia di Brera, e una serie di dipinti giovanili, fonda, tra il 1950 e il 1951 il Movimento per l’“Arte Nucleare” assieme a Sergio Dangelo, proponendo così una declinazione affatto particolare dell’informale europeo nella quale al gesto, al segno, alla fisicità dell’artista si accompagna una ambigua attenzione alla forma embrionale, al semplice atomo. Nel 1951 tiene la prima personale alla Galleria San Fedele di Milano dove espone opere informali. Nel 1953 insieme ad Asger Jorn fonda il Mouvement International pour un Bauhaus Imaginiste e l’anno successivo dà vita agli Incontri internazionali della ceramica ad Albissola Marina presso le Ceramiche Mazzotti, ai quali partecipano importanti artisti come Lucio Fontana, Emilio Scanavino, Edouard Jaguer e altri. In questi anni, inoltre, collabora con riviste d'avanguardia come Il Gesto, Boa e Phases. Nel 1957 è tra i firmatari del manifesto Contro lo stile mentre due anni più tardi, nel 1959, sottoscrive il Manifeste de Naples. Nel 1963 fonda l'Institutum Pataphysicum Mediolanense per promuovere la "scienza delle soluzioni immaginarie", mentre risale al 1964 la sua prima partecipazione con una sala personale alla Biennale di Venezia. Negli anni Settanta vengono allestite le prime importanti retrospettive sulla sua opera (Palazzo Reale, Milano; Museum Boymans van Beuningen, Rotterdam; Palais des Beaux-Arts, Bruxelles). Tra le mostre più recenti si ricorda l'ampia antologica allestita al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 2001-2002. Per quanto riguarda le collaborazioni editoriali con poeti, scrittori ed altri artisti, Enrico Baj è in assoluto tra gli artisti più prolifici. Dal 1954 al 1972 Baj pubblica in media più di un libro d’arte o di dialogo all’anno, collaborando con scrittori come Beniamino Dal Fabbro (Descrizione di Orfeo, 1954); Lina Agnoletti, (La favola breve, Schwarz 1955); Osvaldo Patani (Poi ancora un giorno, Stedar 1956); Kenneth Patchen (Poesaggi, Edizioni del Triangolo 1957); Giancarlo Testoni (Non qui, non oggi, Schwarz 1958); Peret (Dames et Généraux, Berggruen-Schwarz 1964); André Pierre de Mondiargues (Larmes de Généraux, Igell 1965; Les Incongruités Monumentales, Cassé 1967; Chapeaugaga, Giorgio Upiglio, 1971; Le lièvre de la Lune, Edizioni M’Arte 1971); Edoardo Sanguineti (L’interieur, Upiglio 1966); Jean-Clarence Lambert (Limbo, Edizioni della Quercia, 1965); Yvon Taillandier (L’homme, la femme et le vetements, Sergio Tosi 1965); Raymond Queneau (Meccano ou l’Analyse Matricielle du Langage, Sergio Tosi 1967); Guido Ballo (I ricatti, La Pergola 1969); Roberto Sanesi (Plastik-Plastik, Marconi, 1970; Alterego e altre ipotesi, Castiglioni e Corubolo 1971); Joyce Mansour (ça, Soleil Noir Editions, 1971). In tempi più recenti, oltre a continuare a collaborare con alcuni di questi poeti e scrittori come Sanguineti e Sanesi, Baj ha realizzato alcuni libri con Alda Merini (Alda Merini & Enrico Baj, Upiglio 1998; Aforismi, Pulcinoelefante 2008), Giovanni Raboni (Sull’acqua, Colophon 2003), Umberto Eco (Testa a testa, Mastrogiacomo-images 70, 1981), per non citare che i più rilevanti.

[Federico Fastelli]