Errico Ruotolo
Errico
Ruotolo
Errico Ruotolo (Napoli, 1939 - 2008) inizia la sua attività artistica intorno alla metà degli anni Cinquanta e nel 1956 vince il premio Carta, penna e calamaio di Brescia. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Napoli, agli inizi degli anni Sessanta intraprende lunghi soggiorni all’estero, a Parigi, Monaco e Amsterdam; la prima personale è del 1964, alla Vetreria Anziate, in cui espone alcuni dipinti figurativi. Inizialmente caratterizzata dall’utilizzo di svariati materiali applicati sulla tela, nei primi anni Settanta la sua ricerca incontra la scrittura, con l’introduzione di brevi annotazioni e di cancellature all’interno di alcune opere; nella seconda metà degli anni Settanta si riscontra un ritorno alla figurazione, mentre sul finire degli anni Ottanta la sperimentazione si rivolge all’uso di nuovi materiali e alla creazione di rilievi sulle tele; negli ultimi anni si dedica maggiormente al disegno. Numerose sono le collaborazioni con altri artisti: negli anni Sessanta partecipa ai lavori di “Proposta ’66”, iniziativa promossa dalla Galleria Cadaro di Roma; nel 1969 è tra i fondatori della Galleria Inesistente, che ha avuto un ruolo rilevante nell’avanguardia campana del periodo, collegandosi alla sperimentazione di fluxus. Nel 1975 inizia la collaborazione con l’A/Social Group, assieme a Gerardo Di Fiore, Aulo e Gerardo Pedicini, e Carmine Rezzuti, partecipando alle azioni svolte presso l’ospedale psichiatrico Frullone di Napoli, attività che verrà documentata alla XXXVII Biennale di Venezia. Nel 1995 aderisce al progetto Orologio ad acqua assieme a Gabriele Castaldo, Antonio De Filippis, Carmine Rezzuti, Quintino Scolavino e lo scrittore Gabriele Frasca, partecipando a eventi collettivi che prevedono l’interazione tra istallazioni e performance appositamente studiate per il progetto, nato allo scopo di riavvicinare l’oggetto artistico al fruitore, ma anche di indagare la relazione tra arte e scienza. Gli eventi si svolgono infatti nei luoghi della città di Napoli in cui il discorso scientifico “si incarna”. Il primo intervento, intitolato Orologio ad acqua, si svolge presso l'Acquario di Napoli nel 1995; ne nasce un libro illustrato, realizzato dalla casa editrice Il Laboratorio di Nola, contenente serigrafie dei cinque artisti e un testo di Frasca. Con Il Laboratorio Ruotolo collaborerà anche in altre occasioni, come per il volume Sul punto di partenza del ritorno, del 2007, un libro illustrato dall’artista, contenente testi di Gabriele Frasca, e nato in occasione di una mostra dello stesso Ruotolo. Il gruppo di Orologio ad acqua realizza altri interventi: nel 1996 Sidereus Nuncius presso l'Osservatorio Astronomico, e La Flors Enversa, presso l'Orto Botanico; nel 1997 Rooms with no door e L’uomo della folla nel 1998. Del 1999 è l’evento conclusivo del progetto, realizzato al Museo Ferroviario di Pietrarsa, intitolato Viaggiatori senza bagaglio e documentato nel volume eponimo curato da Achille Bonito Oliva (CHARTA 1999).
Sull’opera dell’autore si segnalano i volumi: Viaggiatori senza bagaglio, a cura di A. Bonito Oliva, Milano, CHARTA, 1999; Gli inediti di Errico Ruotolo: aprire gli occhi ed ascoltare il buio, a cura di G. Frasca, Napoli, d’if, 2005; Errico Rutolo, necessità del presente, catalogo della mostra, FRAC, Baronissi, 2008, a cura di M. Bignardi, Salerno, Plectica, 2008; Errico Ruotolo: opere dal 1961 al 2007, catalogo della mostra, Castel Sant’Elmo, Napoli, 2012-2013, a cura di G. Frasca, Napoli, Morra, 2012.
[Giovanna Lo Monaco]