Eugenio Miccini
Eugenio
Miccini
Eugenio Miccini (Firenze, 23 giugno 1925 - 19 giugno 2007), si laurea in Pedagogia presso l’Università di Firenze, entrando subito in contatto con gli ambienti intellettuali della città, e in particolare con poeti e scrittori come Mario Luzi, Piero Bigongiari, Alessandro Parronchi, Romano Bilenchi. Nei primi anni Sessanta pubblica alcune raccolte di poesia “lineari”, tra cui Dolore dell’assenza (con disegni di N. Sarti, Quartiere 1961), Tre componimenti (Einaudi 1963), Sonetto minore (Vallecchi 1964), e realizza il secondo volume dell’opera di Falqui – Caffè letterari (Canesi 1962) -, dedicato a I caffè letterari fiorentini. Frequenta inoltre Silvio Ramat, Sergio Salvi, Lamberto Pignotti e gli altri collaboratori della rivista «Quartiere», che influenzano profondamente la sua attività poetica, in direzione di un avvicinamento alla “poesia tecnologica”, teorizzata in quel periodo da Pignotti in una serie di articoli pubblicati su «Questo e altro», e successivamente su «Protocolli», inserto della rivista «Letteratura» a cui collabora lo stesso Miccini. Assieme a Pignotti, organizza i Convegni “Arte e Comunicazione” e “Arte e Tecnologia” (Firenze, Forte di Belvedere, 1963 e 1964), in seguito ai quali si costituisce il Gruppo 70. Abbandonata la produzione di poesia lineare, contribuisce sia da un punto di vista teorico che creativo, alla definizione della Poesia Visiva, con opere di tipo intermediale, basate soprattutto sulla tecnica del collage. Nel 1968 dà vita al Centro Tèchne che, oltre a promuovere iniziative culturali ed eventi performativi (tra cui il celebre “Giornale parlato”), si propone come sigla editoriale, con la pubblicazione della rivista Tèchne, dei quaderni ad essa collegati e di libri d’artista; si ricordano, a questo proposito, i due importanti volumi dedicati al teatro sperimentale, pubblicati a cura di Miccini (Teatro, Tèchne 1970). In questo periodo si avvicina inoltre a Sarenco, partecipando alla rivista «Lotta Poetica», e collaborando con il “Gruppo dei Nove” (1972), mentre nel 1983 fonda il Gruppo internazionale “Logomotives”, che raccoglie poeti francesi, belgi e americani.
La sua vasta produzione creativa e saggistica è partitamente documentata dal Catalogo generale delle opere di Eugenio Miccini, vol. 1 (dal 1962 al 2003) e vol. 2 (dal 1962 al 2005), a cura di Carlo Palli, Pontedera, Bandecchi & Vivaldi, 2005-2010.
Per quanto riguarda i libri d’artista si rimanda invece al catalogo: In forma di libro. I libri di Eugenio Miccini, a cura di Liliana Dematteis, Annalisa Rimmaudo, Carla Barbieri, Modena, Biblioteca Civica d’Arte Luigi Poletti, 2005. Si segnala inoltre la costituzione dell'Archivio Eugenio Miccini, con sede a Firenze.
[Teresa Spignoli]