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Luciano Ori


Luciano

Ori

(Firenze, 11 marzo 1928 - 25 aprile 2007). Luciano Ori ha iniziato la sua attività professionale a soli dodici anni, realizzando per il Teatro della Pergola di Firenze i bozzetti per l’operetta La Gran Vía di Federico Chueca e Joaquín Valverde. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti, inizia a esporre in varie sedi del capoluogo toscano, con opere influenzate prima dalla pittura metafisica e poi dal costruttivismo del Bauhaus e dall’astrattismo di Paul Klee. Nei primi anni Sessanta comincia ad impiegare materiali prelevati da quotidiani, rotocalchi e spartiti musicali, attraverso la tecnica del ‘collage totale’. Entra far parte del Gruppo 70, intervenendo alle mostre e alle performance organizzate dal gruppo: partecipa all’happening Poesie e no; è incluso nell’antologia Poesie visive curata da Lamberto Pignotti per i tipi di Sampietro nel 1965; pubblica per le Edizioni 70 un piccolo catalogo di sue opere con presentazione di Gillo Dorfles; espone con Oliva, Isgrò, Marcucci, Miccini, Nazzaro, Ori, Piemontese, Pignotti, Russo alla galleria Guida di Napoli (1965); collabora con articoli e interventi critici all’inserto «Dopotutto» (a cura di Pignotti e Miccini) della rivista «Letteratura». In questo periodo realizza la serie di tavole Teatro visivo (poi pubblicate nel 1995 dal Centro d’Arte Spaziotempo di Firenze, con introduzione di Enrico Crispolti), apprezzate anche da Marshall McLuhan in un breve scritto; interviene inoltre sulla forma-romanzo, ideando un nuovo genere di racconto visivo, inaugurato nel 1967 con Io c’era, dedicato all’alluvione di Firenze e pubblicato in volume dalla libreria Feltrinelli di Firenze, cui seguono il libro d’artista Situazione corrente, pubblicato per le edizioni Amodulo di Sarenco (1971), e il tascabile Love story (Oldenburg, I.A.C. Edition 1973). Da segnalare poi, l’attiva collaborazione a «Tèchne» (rivista diretta da Eugenio Miccini), con la pubblicazione – come supplemento ai numeri della rivista – di una serie di volumetti che ben testimoniano i diversi ambiti di sperimentazione perseguiti da Ori negli anni Settanta: il libro d’artista (Estremamente variabile, 1970), l’attività espositiva (Luciano Ori: poesia visiva, catalogo della mostra, 1972), le “poesie tecnologiche” (Quotidiana, 1972), gli Spartiti teatrali: 1971 (1973). Si ricorda quindi, a ulteriore testimonianza del suo interesse per la forma-libro, la raccolta Poesie contro-poesie visive 1963-1971, pubblicata nella collana «underground» dell’editore Sampietro nel 1971.
Nel 1973 è uno dei fondatori del Gruppo Internazionale di Poesia Visiva (o Gruppo dei Nove), da cui però si allontana l’anno seguente, per dedicarsi, a partire dagli anni Settanta, ad una serie di sperimentazioni che combinano la musica ad apparati logo-iconici, cui è dedicata la pubblicazione antologica Musica visiva, con scritti di Luciano Berio, Sylvano Bussotti, John Cage e Daniele Lombardi (Edizioni La Casa Usher 1987). Tale interesse è inoltre testimoniato – negli anni – dalle opere Sonata a tre, con Giuseppe Chiari e Daniele Lombardi (1979); Tre spartiti musicali, con presentazione di Pierre Restany (1979); Concerto per una linea: opera k. 799 (1980); si ricordano infine, tra i molti titoli, la mostra Musica e altra musica (a cura di Rolando Bellini, Il Bisonte 1992), e la grande installazione di musica visiva, intitolata Concerto per un anno. Quadri di una esposizione, realizzata nel giugno 1988 per gli spazi d’arte della Fattoria di Celle a Pistoia.
Da segnalare, la sua attività editoriale con la curatela per la casa editrice Carucci di Roma della collana di «Poesia visiva», nella quale pubblica volumi dedicati, tra gli altri, a Michele perfetti, Jiri Valoch, Lamberto Pignotti, Paul de Vree, Jean Francois Bory,  Ugo Carrega. 
Negli anni Settanta e Ottanta, Ori partecipa attivamente ad una serie di iniziative espositive che per la prima volta propongono una riflessione organica sull’esperienza della poesia visiva: nel 1979 è incaricato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, di realizzare la prima storica mostra di poesia visiva internazionale (Poesia visiva 1963-1979) che ebbe luogo nella sede di Palazzo Vecchio e della quale curò il catalogo; nel dicembre 1988 è invitato, come uno dei fondatori, alla mostra Firenze la storia. La poesia visiva: un percorso internazionale(1963-68), organizzata dall’assessorato alla Cultura di Firenze.

La sua attività creativa prosegue negli anni Ottanta e Novanta con la partecipazione a numerose mostre collettive e personali, per cui si rimanda al catalogo antologico Luciano Ori: visita al Museo, a cura di Marco Bazzini e Lucilla Saccà, Prato, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, 2009. Per maggiori informazioni sulla biografia di Luciano Ori si segnala inoltre la scheda curata da Francesco Franco per il Dizionario Biografico Treccani online.

[Teresa Spignoli]