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Mario Luzi


Mario

Luzi

(Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005). Trascorre l’infanzia e l’adolescenza tra Castello (una frazione di Sesto Fiorentino), Firenze (dove frequenta il Liceo Classico Galilei), Milano e Siena. Termina gli studi a Firenze presso il Liceo Galilei e nel 1932 si iscrive prima alla Facoltà di Giurisprudenza e poi a quella di Lettere, dove conosce Piero Bigongiari. Inizia a frequentare il Caffè San Marco, ed entra in contatto con Carlo Bo, Oreste Macrí, Leone Traverso, Alessandro Parronchi. Collabora a «Il Frontespizio», «L’Orto» e «Il Ferruccio», sulle cui pagine pubblica il suo primo saggio dedicato alla critica d’arte, Guida all’interpretazione di Raffaello Sanzio (1934), mentre l’anno seguente dà alle stampe la sua prima raccolta di poesie La barca (Guanda 1935). Nel 1937 entra a far parte del gruppo di intellettuali, poeti e scrittori che si ritrovano al Caffè delle Giubbe Rosse, dove incontra, tra gli altri, Ottone Rosai, a cui intitola un saggio pubblicato su «Il Bargello» (Su Rosai, 25 luglio 1937), primo di una serie di interventi critici, poi raccolti nel volume Nuovamente venuto, Rosai (Pananti 1984). In questo periodo conosce anche altri artisti dell’ambiente fiorentino e toscano, come Pietro Parigi, Ugo Capocchini, Quinto Martini, Bino Bini, Dino Caponi, Nino Tirinnanzi, di cui apprezza l’opera e cui dedica numerosi interventi critici, con saggi anche sull’opera di Lorenzo Viani, Carlo Carrà e Giorgio De Chirico (ora raccolti in Luzi critico d’arte, a cura di Nicola Miceli, LoGisma 1997, cui si aggiungono i contributi: In ricordi di un amico, in Dino Caponi 1945-1995, Galleria Il Germoglio 2001; Ugo Capocchini a venticinque anni dalla morte, Pananti 2004; De Chirico. Imponente e taciturno anche al Caffè Greco, «Corriere della Sera», 22 giugno 2004). Dal ’38 al ’40, durante il periodo trascorso a Parma come insegnante di Latino e Storia all’Istituto magistrale, ha modo di recarsi in visita a Bologna presso lo studio di Giorgio Morandi, per il quale molto anni dopo comporrà una poesia (Morandi, si, in Tre poeti per Morandi, Campanotto 1996) in occasione del ritrovamento di un dipinto da parte di Marilena Pasquali. Conosce anche il pittore Carlo Mattioli, con cui si stabilisce un rapporto di amicizia e di collaborazione, che si esplica nelle presentazioni di sue opere (Mattioli e il Canzoniere di Petrarca, Galleria Aldina 1969; Carlo Mattioli: La pioggia nel pineto, Il Bulino 1984; Memoria di Carlo Mattioli: Essere è non dimenticare, Il Bisonte 1994; Punto estremo, in «Luce da luce», Allemandi 2000) e nella poesia a lui dedicata (Nel mare non dormito sonno, in Carlo Mattioli: “I fiori del male”, Edizioni Galleria Trentadue 1987). Agli anni Quaranta risale inoltre l’incontro con Mario Marcucci, pittore viareggino amico di Alessandro Parronchi, oggetto del saggio pubblicato su «Rivoluzione» (a. III, n. 5-6, gennaio 1943); nello stesso periodo dà alle stampe la sua seconda raccolta poetica - Avvento notturno (Vallecchi 1940) - i primi saggi critici (Un’illusione platonica e altri saggi 1941), la prosa Biografia a Ebe (1942) le prime traduzioni (Vita e letteratura di Charles Du Bos, 1943). Dal ’45 insegna per oltre un ventennio presso il Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze, e continua a collaborare con riviste e giornali (come «La Nazione», «Il Mondo», «Società», «Prospettive»). Prosegue intanto l’attività poetica, con la pubblicazione di Un brindisi (Sansoni 1946), Quaderno gotico (Vallecchi 1947), Primizie del deserto (Schwarz 1952) e Onore del vero (Neri Pozza 1957), poi raccolti nel volume Il giusto della vita (Garzanti 1960), che comprende la prima parte della sua produzione. Risale sempre agli anni della formazione, la fondamentale conoscenza di Venturino Venturi, cui, dal 1963, con la pubblicazione su «Quadrante» del saggio Venturino Venturi: un creatore di forme vive, dedica una serie di importanti contributi critici, nonché la poesia Atelier di Venturino (in Venturino Venturi. Moti e ricerche verso l’infinito, Edizioni Galleria Pananti 1991), alla quale segue l’edizione d’arte La Passione di Cristo. Via Crucis al Colosseo (Tallone 1999). Il 1963 è anche l’anno di edizione di Nel magma (All’Insegna del Pesce d’Oro), che, assieme a Dal fondo delle campagne (Einaudi 1965), Al fuoco della controversia (Garzanti 1968), Su fondamenti invisibili (Rizzoli 1971), costituisce la sezione Nell’opera del mondo, delle poesie sino ad allora pubblicate (Tutte le poesie, Garzanti 1979). Nel frattempo prosegue la sua attività prosastica (si veda il volume  di Prose, a cura di S. Verdino, Aragno 2014), saggistica (si segnalano la raccolta antologica Naturalezza del poeta, a cura di G. Quiriconi, Garzanti 1995 e l’edizione completa dei primi saggi, Prima semina. Articoli e saggi critici 1933-46, a cura di M. Zulberti, Mursia 1999), traduttoria (si veda la raccolta La cordigliera delle Ande e altri versi tradotti, Einaudi 1983), cui si aggiungono gli scritti teatrali (tra i molti: Ipazia, All’Insegna del Pesce d’Oro 1973).  Negli anni Ottanta e Novanta si collocano le ultime raccolte poetiche – Per il battesimo dei nostri frammenti (Garzanti 1985), Frasi e incisi di un canto salutare (Garzanti 1990), Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini (Garzanti 1994) – seguite negli anni della vecchiaia da Sotto specie umana (Garzanti 1999) e Dottrina dell’estremo principiante (Garzanti 2004). Prosegue intanto l’attenzione verso le arti figurative, con saggi su pittori contemporanei come Enrico Castellani (15 superfici bianche di Enrico Castellani, Tipografia Sartor 1994), Enrico Ricci, Marcello Guasti, Silvio Loffredo (anch’essi raccolti nel volume Luzi critico d’arte, cit.), e con la pubblicazione di edizioni d’arte e libri d’artista. Tra di essi si segnalano in particolare i volumi realizzati con Walter Valentini (Perché luce ti ritrai, Lintas 1987; La notte viene col canto, Edizioni Proposte d’arte Colophon 1992; Api, Stamperia d’arte San Benedetto del Tronto 2001; Vetrinetta accidentale, Cento Amici del Libro 2005), Mario Francesconi (Incontri, Tipografia Artistica Fiorentina 2000; Scelus, Maschietto 2005), Marco Nereo Rotelli (Venezia / Il trillo, Canopo 2000), Nino Lupica (Quaderno gotico, Comune di lecco-Comune di Firenze-Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo 1988; O sanguis meus, Accademia delle Belle Arti di Como 1997; Pienza, cartella in edizione privata 2004), Arnaldo Ciarrocchi (La rondine ultima rimasta, Carte asolane 1988), Piero Dorazio (In extremis, Erker-Verlag 1995), Pietro Tarasco (Rami foglie radici, Stameria dell’Arancio 1990; Matera, Calcos, 2005). Si ricorda inoltre la collaborazione con l’Associazione Culturale La Luna che ha dato origine alle seguenti pubblicazioni: Domenica ascolana, cartella con una poesia inedita omonima e incisioni di Gaetano Carboni e Giuliano Giuliani, uscita postuma nel 2007; Sole e mare. Quaderno marchigiano, a cura di Eugenio De Signoribus, con nove testi di Luzi, accompagnati dalle incisioni di Sandro Trotti, Sandro Pazzi, Antonio Battistini, Athos Sanchini, Riccardo Piccardoni, Rossano Guerra, Alfredo Bartolomei, Pietro Capozucca (2000). A testimonianza dello stretto legame tra ambito letterario e pittorico, che contraddistingue tutta l’attività di Mario Luzi, si segnala infine il volume Vola alta parola realizzato in occasione degli ottant’anni del poeta, in cui è presente un’antologia di dodici poesie, accompagnate dalle incisioni di Bonalumi, Castellani, Dorazio, Galli, Guccione, Licata, Maraniello, Paladino, Scialoja, Valentini, Vedova, Zigaina.
Il 14 ottobre 2004 è stato nominato dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi Senatore a vita.

Per maggiori informazioni sull’opera dell’autore si rimanda al volume: Mario Luzi, L’opera poetica, a cura e con un saggio introduttivo di Stefano Verdini, Milano, Mondandori, «i Meridiani». In appendice è contenuta una dettagliata bibliografia sino al 1998; per un aggiornamento fino al 2008 si veda il sito dell’Associazione Mendrisio dedicato al poeta: http://www.marioluzimendrisio.com/marioluzi/bibliografia/bibliografia-98-99/
I saggi di critica d’arte sono, per la gran parte, raccolti nel volume: Luzi critico d’arte, a cura di Nicola Miceli, LoGisma 1997.

[Teresa Spignoli]