Belforte Editore Libraio
Fondata a Livorno nel 1834, la casa editrice Belforte è conosciuta soprattutto per la pubblicazione di testi in ebraico, sebbene già da fine Ottocento cominci a diversificare la propria produzione in italiano. L’arrivo della I guerra mondiale causa una brusca battuta d’arresto. Dopo la faticosa ripresa, nell’immediato dopoguerra, l’attività della libreria viene potenziata e diventa un punto d’incontro per gli intellettuali livornesi. Le leggi razziali del 1938 causano una seconda battuta d’arresto. Tornati a Livorno nel 1945, ceduti definitivamente i caratteri ebraici, l’attività della casa rimane sostanzialmente ferma, finché non viene ripresa negli anni settanta da Paolo Belforte, con il quale la produzione si allarga anche al settore dell’arte d’avanguardia. In questo campo, la collaborazione con Luciano Caruso porta all’edizione di libri sul futurismo e di altri testi in tirature limitate composti a mano da autori-artisti. Molte edizioni vengono realizzate con la collaborazione di Vanni Scheiwiller.
Nell’ambito della collaborazione con Luciano Caruso, si segnala la pubblicazione della collana «Le brache di Gutemberg», in cui sono raccolti libri d’artista di autori quali Emilio Villa, Eugenio Miccini, Stelio Maria Martini, Ugo Carrega, nonché lo stesso Caruso.
La casa editrice è tutt’oggi in attività.
Per maggiori informazioni si consulti il volume uscito in occasione del bicentenario della casa editrice, Salomone Belforte & C. Duecento anni di un editore. 1805-2005 a cura di Guido e Silvia Guastalla, Salomone Belforte & C., 2006, e il sito http://www.salomonebelforte.com/.
[Monica Pesce]