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La Salita


La galleria La Salita è stata  fondata nel 1957 a Roma da Gian Tomaso Liverani, con sede al 16/c di Salita San Sebastianello. Nel corso della sua attività, durata fino al 1998, ha allestito più di duecentocinquanta mostre e pubblicato oltre trenta edizioni d’arte. Fin da subito l’attenzione di Liverani si rivolge alla nuova corrente dell’arte informale, esponendo opere di artisti quali Alberto Burri, Ennio Morlotti, Emilio Vedova e Gastone Novelli, destinati a divenire promotori del movimento in Italia. Fin dal ’57, inoltre, la galleria dà il via ad una interessante attività editoriale, pubblicando cartelle contenenti litografie, xilografie, acqueforti e tempere accompagnate da saggi critici o da testi poetici all’interno della collana «Opere grafiche». A questo proposito si ricorda la cartella Carla Accardi. Quattro incisioni originali ed una tempera fuori testo con la presentazione di Michel Tapié (1957). Nel novembre del 1958, ad esporre presso la galleria è Toti Scialoja, seguito da Franco Angeli, Tano Festa, Giuseppe Uncini, Piero Dorazio, Antonio Sanfilippo, Giulio Turcato, Ettore Colla e Mimmo Rotella (questi ultimi presentati in catalogo da Emilio Villa). Con la mostra collettiva 5 pittori, Pierre Restany presenta le opere di Franco Angeli, Tano Festa, Francesco Lo Savio, Mario Schifano, e Giuseppe Uncini, che si indirizzano verso il New Dada e il Nouveau Réalisme di stampo americano, ponendosi come anticipazioni della futura Pop Art. A partire dagli Sessanta, difatti, la galleria sposta l’attenzione verso le nuove esperienze artistiche dell’arte cinetica ed interattiva, come quella del Gruppo T, di cui si ospitano le opere nella mostra Miriorama 10, presentata in catalogo da Lucio Fontana (L. Fontana, Miriorama 10, Galleria La Salita 1961), o quella del Gruppo Zero, formato in Germania da Otto Piene e Heinz Mack, che espongono alla Salita nel 1961 insieme a Francesco Lo Savio. In questo periodo vengono organizzati anche degli eventi di carattere interdisciplinare, in cui convivono arti visive, musica e danza. Nel corso degli anni Sessanta la linea scelta da Liverani si farà sempre più innovativa, coinvolgendo artisti emergenti come, ad esempio, il Gruppo MID. Il gallerista non resterà estraneo neppure alle opere di Christo e al movimento della Land Art e promuoverà artisti emergenti come Fabio Mauri, Ettore Sordini, Nanda Vigo, Carlo Lorenzetti, Pino Pascali, Giulio Paolini, Sergio Lombardo, Richard Serra e Vettor Pisani.
Nel 1967 la galleria si trasferisce in via Gregoriana n. 5 e la nuova sede è inaugurata da una mostra antologica di Tano Festa, mentre l’anno successivo Sergio Lombardo presenta i Supercomponibili, opere in legno costituite da moduli che il pubblico deve disporre a suo piacimento e che, dunque, prevedono una partecipazione attiva del fruitore.
La galleria cambia nuovamente sede nel 1971, trasferendosi al n. 6 di via Garibaldi.
Liverani muore il 20 maggio 2000, donando una cospicua parte della sua collezione alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

Per maggiori informazioni sull’attività della Galleria La Salita, si rimanda a Daniela Lancioni, Gian Tomaso Liverani. Un disegno dell’arte. La Galleria La Salita del 1957 al 1998, a cura di Daniela Lancioni, Torino, Allemandi, 1998 e Omaggio a Gian Tomaso Liverani, gentiluomo fiorentino e gallerista d’avanguardia, a cura di Daniela Lancioni, Torino, Allemandi, 2002.

[Valeria Eufemia]