Tu sei qui: Home Banca Dati Editori Guido Le Noci

Guido Le Noci


Guido Le Noci inizia la sua attività di mercante d’arte nel 1943 con la Galleria Borromini aperta a Como. Finita la guerra, nel 1946 trasferisce la Galleria a Milano, in via Brera n. 4, e inizia la sua attività con mostre di pitture e disegni, tra gli altri, di Russolo, Sassu, Modigliani, Savinio, Soldati. Nel ’54-‘55 la galleria muta il nome in Galleria Apollinaire, e viene inaugurata con una mostra collettiva che si tiene il 17 dicembre 1954, con opere di Modigliani, Morandi, De Chirico, Savinio e altri. In questo periodo Le Noci assume la segreteria generale del Premio Lissone che nelle sue cinque edizioni presenta i maggiori artisti italiani, europei e americani del dopoguerra. Soggiorna per un periodo a Parigi dove entra in contatto con Pierre Restany, che diviene il critico ufficiale della Galleria. Oltre alla riscoperta del futurismo (con una grande mostra dedicata a Balla) e all’interesse per l’arte astratta (Soldati, Fontana, Licini), la Galleria si dimostra particolarmente attenta ai nuovi artisti e ai nuovi movimenti della scena internazionale, ospitando i monocromi di Yves Klein (1957, con presentazione di Pierre Restany) e la prima personale italiana di Jean Fautrier (con catalogo Tempere, disegni, litografie dal ’28 ad oggi di Fautrier a cura di Le Noci). La Galleria tiene inoltre a battesimo la prima mostra dei “Nouveaux Réalistes” (Arman, César, Hains, Klein, Villeglé, Dufrêne, Tinguely) insieme al critico Pierre Restany, che contestualmente – il 16 aprile 1960 – pubblica il primo manifesto del Gruppo. Nello stesso anno la Galleria stampa il libro del critico francese Lyrisme et abstraction. Seguono le personali di Rotella e Christo, mentre gli interessi della Galleria si estendono anche alla Pop Art e all’Arte Concettuale. Dal 1957 in poi, la maggior parte delle mostre è documentata da cataloghi, mentre dal 1963 la pubblicizzazione degli eventi è affidata a manifesti, di cui nel 1969 il Centro «Tèchne» di Firenze organizza una piccola mostra, selezionandone diciotto, poi allegati al n. 0 della omonima rivista.
All’attività espositiva, Le Noci affianca inoltre la pubblicazione di libri di particolare pregio, tra cui si segnalano: Vanterie dell'Arrotino di Leonardo Sinisgalli con una litografia a colori dell'autore (1962), I miei inchiostri: disegni e manoscritti del poeta Leonardo Sinisgalli, pubblicato in occasione della mostra tenuta presso la Galleria Apollinaire nel maggio 1962; 75°compleanno: Il Taccuino del Vecchio di Giuseppe Ungaretti con traduzioni di Francis Ponge e una tempera originale firmata da Jean Fautrier (1963); l’edizione illustrata della versione di Salvatore Quasimodo di Leonida di Taranto (1968).

[Barbara Taccone, Teresa Spignoli]