Schwarz
L'attività editoriale di Arturo Schwarz comincia nell'aprile del 1952, quando, a seguito della sua espulsione dell'Egitto (dove era recluso come prigioniero politico), si stabilisce a Milano e fonda l'omonima Libreria. La storia della casa editrice Schwarz copre formalmente un periodo di tempo piuttosto breve 1952-1959; tuttavia risulta, come del resto è ben noto, di grande rilevanza nel panorama editoriale italiano, specialmente per le proprie strategiche pubblicazioni in ambito poetico. Alle numerose edizioni di autori di ambiente ermetico (Ungaretti, Parronchi, Luzi, Quasimodo), spesso illustrate da artisti visivi di primo piano, come dimostrano i volumi della collana Campionario - tra cui merita ricordare almeno Un grido e paesaggi di Giuseppe Ungaretti con disegni di Giorgio Morandi (1952) -, Schwarz si dimostra ricettivo nei riguardi di autori più giovani, e più decisamente sperimentali, come conferma la presenza in catalogo di Elio Pagliarani, Antonio Porta, Emilio Isgrò, Vito Riviello. Dal punto di vista dei rapporti tra poesia e pittura, inoltre, sono rilevanti i risultati ottenuti con la collana Dialoghi col poeta, nella quale, programmaticamente, i testi letterari sono, appunto, messi a dialogo con opere visive. Tra gli artisti che vi collaborano ricordiamo Manzù, Migneco, Bartolini, Tanza, Sassu, Baj e Fontana. A partire dal 1961, Schwarz trasforma la propria libreria in una delle più importanti gallerie d'arte del Dopoguerra, dando così vita ad una importante attività di rivalutazione dell'avanguardia storica, dal dadaismo al surrealismo, oltre che di promozione di alcuni artisti contemporanei, come Baj, Persico, Del Pezzo, Crippa ed altri. In questa fase, da un punto di vista editoriale, prevale quindi la pubblicazione di pregiati cataloghi d'arte, cui collaborano nomi importanti delle lettere italiane e internazionali, da Sanguineti a Sanesi, da Dorfles a Restany.
[Federico Fastelli]