Gruppo 58
Il Gruppo 58 nasce a Napoli nel 1958 dall’incontro di Luca (Luigi Castellano) con i giovani pittori partenopei Guido Biasi, Lucio Del Pezzo, Bruno Di Bello, Sergio Fergola e Mario Persico. Le motivazioni di tale fondazione, tuttavia, risalgono ai primi anni Cinquanta, e vanno connesse alla nascita a Milano del Movimento Nucleare di Enrico Baj. Nel 1953, infatti, Mario Colucci e Guido Biasi incontrano Baj nel capoluogo lombardo e prendono coscienza della svolta concettuale rappresentata dal movimento, leggendo il Manifesto nuclearista del 1952. Sempre a Milano, nel 1957, Biasi e Colucci, con Manzoni, Sordini e Verga aderiscono al Manifesto Per una pittura organica e, poco dopo, redigono il testo del Manifesto di Albisola Marina. Sono questi i prodromi della nascita del Gruppo 58, che si riunisce trovando nel carisma di Luca il fulcro attorno cui ruotare. Nel 1958 è ancora Biasi a vergare il primo Manifesto del Gruppo 58, poi pubblicato da Enrico Baj ne «Il Gesto», con il quale i sei firmatari aderiscono formalmente al nuclearismo. Sotto la guida di Luca, il Gruppo 58 si dota del fondamentale strumento di diffusione e di autopromozione costituito dalla rivista «Documento – Sud» e si impegna in alcune esposizioni a Napoli, Firenze, Roma e Milano. Nel gennaio del 1959 è Enrico Baj a raggiungere Napoli, in occasione della fondamentale mostra Gruppo 58+Baj, tenutasi presso la Galleria San Carlo. In quella stessa occasione viene redatto il Manifeste de Naples, con il quale, in maniera satirica, i firmatari prendono le distanze dall’astrattismo. Il Manifeste de Naples è lo specchio della straordinaria importanza nella storia delle neoavanguardie ricoperta dal Gruppo 58. Basterà in proposito leggere i nomi di chi lo sottoscrisse, per averne conferma: Nanni Balestrini, Paolo Radaelli, Leo Paolazzi, Sandro Bajini, Edoardo Sanguineti, Luca, Bruno di Bello, Lucio Del Pezzo, Mario Persico, Guido Biasi, Giuseppe Alfano, Donato Grieco, Enrico Baj, Angelo Verga, Ettore Sordini, Recalcati, Sergio Fergola. All’attività di «Documento – Sud», effettivamente, collaborano in maniera stabile poeti e artisti come Sanguineti, Balestrini, Mario Diacono, Emilio Villa, ma anche Stelio Maria Martini e Luciano Caruso, che, negli anni a venire, costituiranno una diversa tendenza nell’avanguardia partenopea con la fondazione di Continuum, ma che, in questi anni, orbitano attivamente attorno al Gruppo 58. Alla chiusura di «Documento – Sud» il lavoro di Luca e di Persico prosegue a Napoli con «Linea – Sud», nella quale Stelio Maria Martini e Luciano Caruso, assieme a Enrico Bugli, giocheranno un ruolo fondamentale, laddove gli altri pittori del Gruppo 58, vivendo ormai lontano da Napoli, non possono che collaborare saltuariamente alle vicende della nuova rivista. «Linea – Sud», quindi, rappresenta in qualche modo il momento conclusivo dell’attività vera e propria del Gruppo 58, sebbene proprio nel periodo che va dal 1963 al 1967 l’avanguardia napoletana sembra raccoglierne tutta la vitale eredita, da un lato, con Martini, Caruso e il gruppo di Continuum, dall’altro con i nuovi Gruppi d’avanguardia costituiti da Luca.