I semplici (1989)
2002
L'opera comprende l’omonima raccolta di Anna Cascella Luciani (I semplici, 1989) abbinata a due incisioni di Achille Pace.
Ad apertura del volume, il richiamo alle Fêtes galantes di Paul Verlaine, dove la «fuga volteggia al suono dei tamburelli», oltre che i titoli che ne ripartiscono le sezioni, danno forma e sostanza a i semplici (ma non tanto) versi di Anna Cascella Luciani (che sono poi anche le varietà dell’orto botanico a conclusione della raccolta). Alla prima sezione, Se è vero («che io – / come tu dici – muto / l’orrore in splendore / e l’angoscia / in idillio, ebbene io / non ti assomiglio»), fa seguito la sequenza di Frammenti minuti di frammenti (amorosi) della seconda sezione (dove «minuti» assume il significato sintattico-semantico, sia dell’aggettivo che qualifica i minuti frammenti, sia del sostantivo che denomina i minuti temporali del trascorrere dei frammenti). Per pervenire alla Salutazione angelica della terza sezione («decidemmo / una salutazione / angelica iniziale») e alla quarta, Temporale (termine che, prima ancora di indicare un fenomeno atmosferico, va inteso in senso cronologico), giungendo infine all’Orto botanico della quinta e ultima. (Resta di accennare alla poesia aggiunta all’edizione come dedica: per Franco Fortini).
Delle cinque aiole de I semplici, Achille Pace coglie le essenze dominanti: la frammentazione e l’intreccio. Visualizza minuti ritagli di un tessuto sfilacciato e i singoli fili spezzati o aggrovigliati, nei medesimi colori che inchiostrano l’intestazione in copertina, nera e, in minima parte, rubricata.
Colophon:
«Il volume i semplici di Anna Cascella Luciani con due incisioni di Achille Pace è stato tirato in centoventi copie numerate e firmate dagli autori di cui: cento copie contrassegnate con numeri arabi da 1/100 a 100/100, destinate al mercato; venti copie contrassegnate con numeri romani da I/XX a XX/XX, fuori commercio, destinate agli autori. Il volume è stato stampato dalla tipografia Tipar in Roma su carta Acquarello Tintoretto da 140 gr. della Cartiera Fedrigoni per conto delle Edizioni Il Bulino. Le incisioni di Achille Pace sono state stampate a mano dai torchi di Sergio Pandolfini su carta Graphia della Cartiera Sicars di Catania da 290 grammi. A tiratura ultimata le lastre sono state biffate dall’autore. Del volume, privo delle incisioni di Achille Pace, sono state tirate altre 200 copie destinate al mercato librario. I versi in epigrafe sono tradotti da Luciana Frezza. Roma maggio duemiladue.»
L’esemplare consultato è conservato presso la biblioteca della casa-museo di Villa Orizzonte (CH 6980 Castelrotto /www.villaorizzonte.ch).
Descrizione fisica:
La custodia, in cartone telato sui tagli e ricoperto della medesima carta colore avana che fodera sia il volume che la cartellina contenuti, è intestata sul fronte e sul dorso a caratteri neri e rosso carminio: “Duale 15 / ANNA CASCELLA LUCIANI / ACHILLE PACE / i semplici / (1989) / Edizioni Il Bulino Roma [Marchio editoriale]”.
Identiche diciture a due colori sono riportate in sopracoperta e taglio del volume, le cui pagine, stampate in nero su carta Acquarello di buona grammatura, comprendono nell’ordine: a p. [3], dopo un foglio di guardia, il nome e numero della collana; essa è intestata a p. [4] “DUALE, Collana curata da Enrico Pulsoni, diretta da Sergio Pandolfini” e dal copyright, mentre il volume riporta a p. [5] l’intestazione “Anna Cascella Luciani, i semplici (1989), con due incisioni di Achille Pace” e il marchio dell’Edizione; a p. 7 è composta in caratteri corsivi la poesia per Franco Fortini della stessa Cascella Luciani, datata 30 aprile 1977, mentre la p. [9] cita i seguenti versi da Fêtes galantes di Verlaine: “[…] / fino a quest’ora di cui la fuga / volteggia al suono dei tamburelli”. Seguono le cinque sezioni della raccolta: se è vero, da p. [11]; frammenti minuti in frammenti, da p. [19]; salutazione angelica, da p. [25]; temporale, da p. [35]; orto botanico, da p. [51]. Il colophon e due fogli di guardia completano il volume.
La cartellina di complessive [8] pagine, ripiegate in due metà con risvolto, è unicamente intestata in alto sul fronte “Achille Pace, due incisioni”. Suddivise nei rispettivi reparti, esse sono avvolte in un foglio di carta velina contrassegnato a rilievo dal marchio editoriale. Il marchio è anche impresso sul passe-partout che contorna le immagini, stampate su fondo avana chiaro nei due colori che intestano la pubblicazione, nero e rosso carminio. Le due opere, numerate e firmate, costituiscono un dittico, dove sono variamente distribuiti alcuni frammenti di filo e di tessuto sfilacciato.
Dimensioni:
Custodia 25,8 x 17,8 x 2,2 cm.
Volume 25,5 x 17,5 cm.
Acquatinta 25,5 x 17,5 cm.
62 p. e 2 tavole f.t. raccolte separatamente in una cartellina.
Si indicano di seguito i testi presenti nel volume, secondo l'ordine di pubblicazione:
A.C. Luciani, i semplici
se è vero
- se è vero che io –
- amore e morte si guardano
- così fresca
- «dici uno stecco!» – dici
- certo la rosa
- la sciarpa lieta usata
frammenti minuti di frammenti
- chiedemmo poi dov’era
- sotto le mura
- partendo
salutazione angelica
- quei tuoi occhi
- mi manchi come
- la tua semplicità
- «arrivederci
- le more sui bordi
- in grazia leggera
- era l’amore a scendere
temporale
- io mi sveglio da un mese
- desidero solo dormire
- è arrivato l’autunno
- ricordi l’immersione
- nel breve ritrovo
- sembra io passi
- sarà giusto
- tanto – tra i due –
- quel pomeriggio stanco
- è come se gli storni
- arrivavo col treno –
- in ribellione il primo
- cosa fanno tutto il tempo
orto botanico
- entri in casa
- non ricordo
- non vorrei fosse il nostro
- potevi farmi
- non c’erano a Orte
- amarti? (conquistarti?)
- al sole dell’estremo di febbraio
- allora decisi
- il gesto sempre
- alla notizia di un tuo
Le due incisioni di Achille Pace (raccolte separatamente in cartellina) sono prive di titolo, numerate 79/100 e firmate dall’artista.
Le poesie de I semplici sono consultabili in: Anna Cascella Luciani, Tutte le poesie, 1973-2009, Introduzione di Massimo Onofri, Roma, Gaffi Editore, 2011; nel volume è compresa anche la poesia per Franco Fortini, tratta dalla raccolta Tutte le oscurità del verde (1996-2005).
[Fabio Guindani]