Si tratta dell'ottava pubblicazione dei tipi dei Telai del Bernini di Modena, e comprende quindici poesie numerati di Edoardo Sanguineti con un'unica tavola di Carlo Cremaschi. Modello esemplare di livre de dialogue il volume è formato da sole due carte, la prima incollata alla copertina ospita il colophon, la seconda, ripiegata quattro volte su se stessa, e dunque dispiegabile a soffietto presenta un grande disegno di Cremaschi raffigurante un volto umano con un lungo naso dai cui capelli appare un paesaggio, e i quindici componimenti sanguinetiani.
Colophon: «Questo libro è stampato in litografia e serigrafia a quattro colori ed acquarellato a mano in 120 copie, di cui 90 numerate in numeri arabi e 30 in numeri romani. Ogni copia è firmata dagli autori».
L'esemplare consultato è il numero 75 conservato presso il Fondo Anceschi della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna e reca in calce le firme di Edoardo Sanguineti e Carlo Cremaschi.
Descrizione fisica:
Copertina in cartone rigido di colore celeste. Titolo in prima di coperta di colore blu. Rilegatura in brossura.
Dimensioni: 39,5x30 cm.
[2] c.
Le quindici poesie di Edoardo Sanguineti sono senza titolo, presentano una numerazione progressiva da 1 a 15 e costituiscono le prime quindici sezioni della raccolta Rebus, ora disponibile in E. Sanguineti, Il gatto lupesco, Milano, Feltrinelli, 2002:
1.« ogni destinazione, qui, è un destino:»
2.« scopro dovunque i sosia più diversi di smarriti e dispersi:»
3.« ho pestato un bel piede, muovendo indietro un passo, scoraggiato, davanti a un femminone”»
4.« un mio modus vivendi l’ho trovato di fresco, strappandomi, per aria, a una parete»
5.« e poi, non voglio ritornarci sopra (lo ribadisco dopo aver assistito, in prima fila,»
6.« ho avuto, a mezzo maggio, inverno e inferno: ti ritorno grondante di arguzie dottorali,»
7.« questa frase (8,7) da ventaglio, non firmata, non datata, è un ritaglio banale,»
8.« ti ricordi della slovacca, che mi ha staccato il mio naso sudato, con le sue dita,»
9.« la mia vecchia ars amandi è una tragedia rovesciata in facezia, in fiera farsa:»
10.« se non l’ho fatto, è per te: non ho gettato nemmeno 5 copechi (e dico cinque,»
11.« la ninfettina dell’ambasciatrice, la leggitrice illuminata di sotto in su,»
12.« le notti, qui, sono pallide e bianche: a cena ho chiarito come la rigida cameriera rossa»
13.« ho scritto di mio pugno, nella dichiarazione valutaria, dopo dollari e lire:»
14.« nel ventre dell’aliscafo, scampato agli aurei sansoni e leoni, ai nettuni, ai policromi»
15.« il concetto di fase iniziale del socialismo sviluppato mi è stato concettualmente»
La tavola di Cremaschi, firmata e priva di titolo, si fonde con i testi sanguinetiani.