Ut scriptura. Estetica more geometrico demonstrata.
1978
Pubblicato nella collana dei «Quaderni di Tèchne», il volume è composto da poesie visive e collage di Eugenio Miccini eseguiti manualmente con materiali diversi (francobolli, foto, timbri, fili di lana, ecc...). Le opere sono precedute da un testo teorico-critico di Miccini, Estetica more geometrico demonstrata.
Colophon:
«Questo “libroggetto” è stato eseguito manualmente in numero di SETTANTUN esemplari numerati e firmati e non viene messo in distribuzione, ma si trova presso l'autore. Contiene un microlavoro originale».
L'esemplare consultato è il n. 59 di 71 (firmato e datato dall'autore) ed è conservato presso il Fondo d'Artista della Biblioteca Nazionale di Firenze (F.A.MICE.A.4).
Descrizione fisica:
In brossura con pagine cucite.
Sovraccoperta in cartoncino bianco con in rosso titolo dell'opera, nome dell'autore ed edizione.
Dimensioni: 17x13 cm.
100 p.
Il volume non presenta un indice e raccoglie più di settantadue poesie verbovisive non titolate di Eugenio Miccini, tra collage, rebus e “omaggi” a poeti e pittori della tradizione verbovisiva (da Mallarmé ai dadaisti), tutti realizzati con materiali diversi. Essi sono preceduti da un testo scritto a macchina dall'autore Estetica more geometrico demonstrata formattato tipograficamente in forme geometriche, e intercalato da parole in forma di timbri. Il testo è di carattere teorico-critico e si apre con una definizione di Miccini della poesia visiva: «la scrittura è il luogo promiscuo nel quale le attività del disegnare e dello scrivere vengono sottratte alle severe legislazioni dell'EIDOS e del LOGOS consegnandosi alla tradizione etimologica dei GRAFE'».
Il volume è stato ristampato nel 1998 sempre per le Edizioni Tèchne in 30 copie, con l’aggiunta di un'opera originale.
[Giulia Mattolini]