Vanterie dell'arrotino
1962
L'opera è composta dalle poesie di Leonardo Sinisgalli raccolte sotto il titolo di Vanterie dell’arrotino, e da una litografia a colori dell’autore. E' il primo volume della collezione «Gli Inchiostri dell’Apollinaire». Il volume contiene poesie in stampa calcografica.
Colophon:
«Questa prima edizione delle Vanterie dell’arrotino di Leonardo Sinisgalli, è stata stampata a Milano nel mese di maggio del millenovecentosessantadue dalla fotolito Cominelli, con frontespizi tipografici di Lucini, per conto delle Edizioni Apollinaire. Legatura d’arte di Giovanni De Stefanis. La tiratura su carta Fabriano Real Grande Classico, è di quarantuno esemplari, di cui dieci fuori commercio siglati con le prime dieci lettere dell’alfabeto, e trentuno numerati dall’uno al trentuno, tutti firmati dall’autore e dall’editore. Il libro contiene una litografia a colori che riproduce un “inchiostro” originale di Leonardo Sinisgalli, numerata e firmata dal poeta.»
Il colophon è autografato dall’autore Leonardo Sinisgalli e dall’editore Guido Le Noci.
L'esemplare consultato è il numero 13 ed è conservato nel Fondo d'Artista della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (F.A.SINL.B.2).
Descrizione fisica:
Copertina cartonata color azzurro
Cartelle sciolte in custodia bianca con titolo azzurro
Dimensioni: 35x25 cm.
[30] c.
Si riportano di seguito i primi versi, o laddove presente, il titolo dei componimenti nell'ordine in cui appaiono:
«Si scrive»
Vanterie dell’arrotino
«Hai detto le dolcezze più oscene»
9 marzo 1962
«Davanti e dietro il sole»
L’amore dei vecchi
Ritratto di una signora
«Si apre ogni tanto quella pagina
«Io da voi, amici, mi aspetto»
«Se verrà non ti sorprendere»
Una lapide
I testi, riprodotti in stampa calcografica e decorati, sono preceduti da una litografia dell’autore, Epigramma, un verme che arriva fino alla rosa, l’opera rappresenta delle rose stilizzate cui è sovrapposta un’omonima poesia ed è datata Roma, 17 marzo 1962.
I componimenti di Sinisgalli non hanno avuto, al momento, un differente esito editoriale.
[Barbara Taccone]
