Vetrinetta accidentale
2005
L’opera si compone di sette poesie di Mario Luzi e nove calcografie di Walter Valentini. Come specificato nella nota del Presidente dei Cento Amici del Libro, Paolo Tirelli - che chiude il volume –, le poesie (inedite) furono donate dal poeta all’Associazione per un’edizione “privata”, sollecitato in ciò dall’amicizia verso Beppe Manzitti (all’epoca Vicepresidente dell’Associazione) e furono scelte tra un manipolo di liriche assieme a Stefano Verdino. La parte grafica e artistica fu affidata a Walter Valentini, autore anche del supporto amovibile in cui è racchiusa l’opera. Per quanto riguarda il titolo, invece, rimane a testimonianza una lettera pubblicata ad apertura del volume di Mario Luzi all’amico Beppe Manzitti del 18 febbraio 2005, ricevuta da quest’ultimo proprio il giorno della scomparsa del poeta (28 febbraio 2005), e che qui si riproduce per intero, con l’avvertenza che il “giudice di ultima istanza” cui si fa riferimento è l’amico e critico Stefano Verdino: «Caro Beppe, / ti ringrazio del promemoria. Avrei pensato, come titolo, della piccola raccolta a una locuzione del tutto neutra come “Vetrinetta accidentale”, ne risulterebbe il carattere provvisorio del malloppino. Che ne dici? Al “giudice di ultima istanza” l’ho comunicato per telefono e l’ha approvato… / Ti abbraccio, Mario».L’opera è stata presentata il 12 aprile 2006 al PAC di Milano, con interventi di Sandro Parmiggiani, Walter Valentini, Paolo Tirelli, e il 20 ottobre 2006 presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze, con interventi di Paolo Tirelli, Stefano Verdino, Sandro Parmiggiani, Walter Valentini, Beppe Manzitti.
Colophon:
«Questo volume contiene sette liriche inedite che Mario Luzi donò ai Cento Amici del Libro ed una lettera del poeta che hanno ispirato l’artista Walter Valentini nella progettazione e costruzione del libro. Sono di Valentini l’incisione della coperta e le otto incisioni su fogli di carta Alcantara appositamente fabbricati da Sicars nel formato 35x105 cm, cono filigrana al bordo luzi valentini 2005; le incisioni a colore nel libro e l’incisione con i titoli a secco sulla carta Duchêne Colombe della coperta sono tate tirate da Giancarlo Sardella in Milano e sui fogli sono stati poi impressi da Alessandro Zanella, con il torchio Stanhope nella sua Officina in Santa Lucia ai Monti presso Verona, i testi in carattere Centaur, l’autografo del poeta, le parole e le tracce in rilievo che segnano le pagine. Le carte stampate sono state imbrachettate in tela e legate con compenso da Tiziano Codina nella legatoria d’arte Giovanni Codina in Milano, che ha anche prodotto la custodia del volume. Walter Valentini ha firmato al colophon e alla copertina l’edizione che consta di 130 esemplari di cui quelli riservati ai Soci sono numerati da 1 a 100 e le ulteriori copie recano la numerazione da I a XXX. Finito di stampare in Santa Lucia ai Monti, il giorno di San Silvestro 2005».
L’esemplare consultato è il n. 14 «Stampato per Loriano Bertini», reca la firma autografa di Valentini, ed è conservato nel Fondo d’Artista della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (F.A.VALW.B.4).
Descrizione fisica:
Scatola grigia con coperchio in plexiglas e fondo giallo
Dimensioni: 39,5x32x6,1 cm.
Copertina cartonata realizzata da Walter Valentini
Dimensioni: 36,6x29,6 cm.
[16] carte ripiegate in quattro.
Le poesie – prive di titolo – sono intercalate e giustapposte alle calcografie di Walter Valentini. La prima di coperta presenta alcuni versi stampati in rilievo. Seguono, nell’ordine, i componimenti:
«Partimmo – rischioso era il cammino»
«Dove va, / non avrà scampo»
«Salita l’alba, / ecco, si disvela, è»
«Stanno sopra di te /ariosamente»
«Ecco, c’è movimento / negli stabbi»
«Ricordo o preveggenza / di lei, spettrale testimone»
«Dorme e sente nel suo sangue notturno / transitare il tempo, le ere,»
Le poesie sono precedute dalla lettera di Mario Luzi, riprodotta sia con caratteri a stampa che in facsimile manoscritto. In calce al volume è invece posta la nota – priva di titolo - di Paolo Tirelli.
Le calcografie di Valentini sono intercalate e giustapposte ai testi, in pagine ripiegate in quattro, spesso stampate in rilievo. Le opere dell’artista sono prive di titolo; il contenitore amovibile è costituito da una scatola rigida con coperchio in plexiglas, a immagine della “vetrinetta” menzionata nel titolo (cui si ispira esplicitamente).
I testi – inediti al momento della presente pubblicazione – sono poi stati raccolti nel volume postumo: Mario Luzi, Poesie ultime e ritrovate, a cura di Stefano Verdino, Milano, Garzanti, 2014.
[Teresa Spignoli]