Antipiugiù
La rivista, ideata e fondata nel 1961 da Arrigo Lora Totino che ne è anche il direttore, è composta da quattro numeri pubblicati a Torino dal settembre 1961 al novembre 1966. Si presenta in forma di volume dalle dimensioni di 23x16 cm. ed è stampata presso la tipografia piemontese Turin Graf. Per il numero d'esordio il periodico si avvale della collaborazione redazionale di Armando Novero, il quale verrà affiancato, a partire dal secondo fascicolo e fino al quarto, da Giuseppe Davide Polleri. I primi due numeri di «Antipiugiù» sono legati ad un uso ancora tradizionale e lineare della scrittura, mentre, a partire dal 1963, il periodico si apre alla Poesia Concreta. Per l'uscita del terzo numero, mediatore Alfredo De Palchi, la rivista si avvale infatti della collaborazione di redattori esteri come Franz Mon, Chris Bezzel, Karl Heinz Roth e Segio Hediger, insieme ai quali dà vita ad una attività culturale di tipo collettivo che comporta l'eclissi della figura del poeta come autore. Nascono così i poemi-collettivi, realizzati attraverso la commistione degli scritti di tutti i corrispondenti, che vengono stampati nel terzo numero, insieme ai primi testi di Poesia Concreta. Nel 1966, la rivista di Arrigo Lora-Totino abbandona definitivamente la scrittura lineare per dedicarsi esclusivamente alla pubblicazione di poesia visivo-concreta internazionale, considerata l'unica forma artistica capace di rappresentare l'esistente e i valori della società contemporanea in maniera oggettiva. La rivista torinese si muove dunque entro un percorso che va dallo sperimentalismo linguistico ancora legato alla scrittura lineare dei primi due numeri, al superamento dei limiti imposti dalla parola attraverso la pratica di un'arte impersonale e oggettiva, che si estremizza nella poesia concreta del terzo e, soprattutto, dell'ultimo fascicolo.
«Antipiugiù» 1 (settembre 1961) si apre con uno scritto teorico di Armando Novero dal titolo Dal microcosmo al fiume di parole e ospita le poesie lineari di Aldo Passoni, Giuseppe Davide Polleri, Armando Novero, Sergio Acutis, Arrigo Lora-Totino, Celeste Micheletta e Paolo Carra.
«Antipiugiù» 2 (novembre 1962) è introdotto dal saggio Una teoria dello sperimentalismo: il romanzo come costruzione morale di Armando Novero, dedicato alla teoria del romanzo, e accoglie i racconti in prosa di Paolo Carra, Arrigo Lora-Totino, Giorgio De Monte, Ugo Carrega, Giuseppe Davide Polleri, Aldo Passoni, Sergio Acutis, e Sergio Quartesan.
«Antipiugiù» 3 (giugno 1964) reperito parzialmente tramite fotocopia, costituisce il numero di svolta nella storia della rivista, che si apre per la prima volta alla Poesia Concreta internazionale. Il fascicolo pubblica il saggio introduttivo di Armando Novero La ricerca dei confini individuali e i testi poetici di Franz Mon, Chris Bezzel, Karl Heinz Roth, Segio Hediger, Salvatore Caruselli, Paolo Carra, Sergio Acutis, Alfredo de Palchi, Aldo Passoni, Alberto Tomiolo, Giuseppe Davide Polleri e Ugo Carrega.
«Antipiugiù» 4 (novembre 1966) viene alla luce in un clima culturale internazionale. Come è infatti specificato nell'avvertenza posta sul verso della copertina: «La rivista non consiste in un numero chiuso di collaborazioni ma si forma per mezzo di continui incontri di testi, la sua apertura verso l'esterno è la condizione stessa della sua esistenza». Il fascicolo approfondisce l'interesse per la Poesia Concreta, pubblicando testi di autori statunitensi ed europei quali Jochen Lobe, John Ashbery, Franco Rella, Ladislav Novàk, Jackson Mac Low, Sergio Quartesan, David Antin, Alfredo De Palchi, Joseph Hirsal, Bohumila Grögerovà, Maria Schiavo e Claus Bremer.
La schedatura della rivista è stata condotta sulle copie conservate presso L'Archivio Luciano Caruso di Firenze.
[Noemi Madonna]