Linea Sud. Nuova rassegna d’arte e cultura d’avanguardia
Si tratta di quattro fascicoli (34x16 cm) (tra cui due numeri doppi) che sin dal titolo si pongono in continuità con la precedente esperienza di Documento - Sud. La rivista, diretta da Luca (Luigi Castellano) aveva come redattori Stelio Maria Martini, Luciano Caruso, Mario Persico e Enrico Bugli, e rappresenta un momento di fondamentale importanza per le vicende della poesia visiva italiana, oltre che per la cultura d'avanguardia tout court. Da segnalare le collaborazioni di Diacono, Balestrini, Paladino, Baj e Diodato.
Nel numero due della rivista fu pubblicata l'antologia di poesia visiva Poiorama, nella quale erano raccolti i seguenti autori:
Adriano Spatola – Nino Squarza, Paso doble;
Nanni Balestrini, Ritratto; Commento;
Eugenio Miccini, Che tempo fa; Il poeta e la musa;
Alfredo Giuliani – Toti Scialoja, Il carcere; Il giardino;
Antonio Porta – Romano Ragazzi, Sono biglie di vetro;
Antonio Porta, Epigrammi;
Renato Pedio, s.t.;
Lino Matti, s.t.;
Ugo Carrega, Equivalenza;
Lamberto Pignotti, Il signor x, La dolce avanguardia;
Stelio Maria Martini, Mediante un occhio della testa; Notizie di parole pubbliche;
Luigi Tola, Nati dopo il diluvio; L’uomo dietro gli oggetti;
Danilo Giorgi, Sì, d’accordo…; Successo;
Mario Persico, particolare del quadro L’alfabeto della ferita;
Antonio Bueno, Homo technologicus (testo di Pignotti, musica di Chiari);
Giuseppe Chiari, Beethoven;
Luca, Modificazione;
Gordon Poole, L’uomo;
Kalinowski, Le secret de Midas;
Fälhstrom, Le vin herbé.
Nella premessa si fa riferimento anche ad altri poeti visivi: «gli autori che qui si presentano, insieme, non coprono il numero di quelli che oggi, in Italia, fanno poesia visiva: sono semplicemente quelli che abbiamo potuto raggiungere. Va tenuto presente che ricerche del genere furono già condotte da Emilio Villa e Mario Diacono. Abbiamo inoltre notizia di lavori in questo senso di Giuliano Scabia di Milano, dei genovesi Corrado d’Ottavi e Mignani, di Flavio Manieri di Roma, di Lucia Marcucci di Livorno, di Gianfranco Verdi e Alessandro Mozzambani di Verona, di Toni Toniato di Venezia».
Del successivo numero doppio 3-4, val la pena di segnalare l'importante discussione sullo stato della pittura in Italia, con interventi di Adami, Alviani, Baj, Bertini, Biasi, Bueno, Bugli, Cavaliere, Dangelo, Del Pezzo, De Stefano, Di Bello, Di Scepolo, Fomez, Gruppo N, Gruppo pistoiese, Gruppo Studio Operativo 64, Gruppo 1, Maglione, Mambor, Mari, Moretti, Marchegiani, Munari, Paladino, Parmiggiani, Scanavino, Titone, accompagnati da alcune opere degli stessi. Il numero storicizza per la prima volta la stretta connessione tra le idee del movimento nucleare milanese e la sperimentazione artistica napoletana.
Il numero 5-6 ospita l'antologia Le lettrisme poëtique per la quale viene utilizzata per la prima volta la sigla "Continuum", da intendersi come un marchio generale che racchiude un vero e proprio panorama sperimentale relativo alle attività verbovisive. Le opere sono di Roland Sabatier, Isidore Isou, Spacagna, Roberto Altmann, Mouloik, Lemaitre, Reuterswärd, Ilse e Pierre Garnier, Julien Blaine, Carriedo, Angel Crespo, Gòmez Bedate, José Maria Iglesias, Antònio Aragâo, oltre alla raccolta degli Juvenilia Loeti (a cura di Caruso e Polara).
La schedatura della rivista è stata condotta sulle copie conservate presso l'Archivio Luciano Caruso di Firenze.
[Federico Fastelli]